Una bella notizia per gli agricoltori del Veneto: la Regione ha stanziato ben 38 milioni di euro a fondo perduto per gli investimenti che migliorano “le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda”. Tra gli interventi possibili, spiccano la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di un’opportunità da cogliere al volo e senza perdere troppo tempo: la domanda per ottenere il finanziamento scade il 7 aprile!
Agevolazioni e importi minimi di spesa per ogni azienda agricola
Il Veneto ha messo a disposizione contributi per 38 milioni di euro: 9.500.000 € destinati alle zone montane e 28.500.000 € per le altre zone. Gli agricoltori del territorio regionale potranno così ottenere un finanziamento che coprirà fino al 60% degli investimenti messi in atto per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali della loro azienda.
Per ogni domanda, l’importo minimo di spesa ammissibile è pari a 8.000 € nelle zone montane e 15.000 € nelle altre zone. Tali importi sono aumentati a 25.000 € per le imprese ortofrutticole e a 75.000 € per le imprese fungicole, indipendentemente dalla zona.
Chi può beneficiare del finanziamento?
Possono presentare domanda:
1. gli agricoltori;
2. le cooperative agricole di produzione che svolgono come attività principale la coltivazione del terreno e/o allevamento di animali.
Al momento della presentazione della domanda, i soggetti richiedenti devono “possedere la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP)” oppure “essere imprenditori agricoli iscritti alla gestione previdenziale agricola INPS in qualità di Coltivatore Diretto”.
Quali sono gli interventi finanziabili?
Tra i vari interventi che possono godere degli incentivi, troviamo:
1. miglioramento fondiario;
2. costruzione, acquisto o ristrutturazione di fabbricati per la produzione, lavorazione, trasformazione, immagazzinamento, commercializzazione dei prodotti aziendali e per ricovero macchine/attrezzature;
3. eliminazione e sostituzione dell'amianto;
4. investimenti per la produzione di energia, a esclusivo uso aziendale, a partire da fonti agro-forestali, fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, eolico, geotermico) e reflui provenienti dall’attività aziendale.
Contributi per energia da fonti rinnovabili: quali sono le condizioni da rispettare?
Per quanto riguarda gli impianti che permettono la produzione di energia a partire da fonti rinnovabili, questi potranno essere finanziati solo rispettando alcuni precisi criteri:
a) gli impianti fotovoltaici devono essere installati su fabbricati, tettoie o serre;
b) la produzione energetica deve essere utilizzata esclusivamente per l’autoconsumo. Ciò potrà essere dimostrato “mediante il confronto fra il consumo medio annuo di energia degli ultimi 24 mesi prima della presentazione della domanda compreso quello della famiglia agricola (dimostrabile mediante le bollette energetiche) e l’energia elettrica prodotta dall’impianto a regime, misurata mediante appositi contatori, che non deve risultare superiore al consumo medio aziendale”;
c) devono essere rispettati i criteri minimi di efficienza previsti dalla normativa vigente in materia;
d) la produzione di energia non deve derivare dall’uso di biomassa classificabile come rifiuto;
e) per gli impianti che producono elettricità principalmente a partire dalla biomassa, deve essere utilizzata una percentuale minima di energia termica pari al 40% di quella prodotta.
Il bando specifica anche che "gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati devono essere eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) già esistenti al momento della presentazione della domanda”. Non rientrano nel finanziamento gli interventi effettuati su immobili in corso di costruzione. Inoltre, gli edifici devono essere già dotati di un sistema di climatizzazione.
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