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23/12/2016

Come funziona il revamping di un impianto fotovoltaico in Conto Energia

L’espansione del mercato del fotovoltaico in Italia ha preso avvio anche grazie agli incentivi in Conto Energia concessi dal 2007 al 2013, periodo durante il quale sono stati messi in funzione più di 550.000 impianti solari. Tuttavia in quegli anni il mercato era ancora un po’ acerbo: la qualità dei materiali utilizzati, così come l’esperienza e la professionalità di installatori e produttori non erano ancora ai livelli attuali.

Conseguenza diretta di tutto ciò è che molti degli impianti in esame non sono ottimizzati, sono poco performanti o presentano problemi di funzionamento. Ecco quando conviene prendere in considerazione il revamping di un impianto fotovoltaico!

Problemi con gli impianti in Conto Energia

Ecco alcuni dati che confermano quanto appena detto:

  • il GSE rileva che circa il 30% di questi impianti in Conto Energia non sono ottimizzati e quindi poco performanti;
  • un articolo de “Il Sole 24 Ore” del 2015 afferma che circa il 23% degli impianti installati presenta difetti di funzionamento;
  • allo stesso modo, dalla Cina arrivano comunicazioni secondo cui il 25% dei moduli prodotti tra il 2010 e il 2011 hanno anch’essi problemi di funzionamento.

Tutte queste informazioni suggeriscono che molti impianti fotovoltaici esistenti potrebbero essere migliorati. Ma c’è un piccolo problema al riguardo! Essendo impianti in Conto Energia, per continuare a beneficiare dei relativi incentivi, sarebbero previste restrizioni alle opere di miglioramento o modifica (come ad esempio la sostituzione anche solo di alcuni componenti).

Ottimizzare l’impianto fotovoltaico con il revamping

Per ovviare a tale limite il GSE ha emanato un DTR (Documento Tecnico per il Revamping), rivolto alle aziende di installazione o manutenzione, che funge da guida per procedere con interventi di ottimizzazione dei suddetti impianti (anche se installati da terze parti).

Con il termine revamping si intendono tutte le operazioni di rinnovamento o rimodernamento eseguite su impianti ormai obsoleti, compresi quelli fotovoltaici o di climatizzazione. Il DTR fornito dal GSE specifica proprio le “regole per il mantenimento degli incentivi in Conto Energia” anche a fronte di interventi di ottimizzazione.

Contenuto del DTR del GSE

Ecco cosa chiarisce il documento.

1 - Non ci sarà alcun limite sulla producibilità incentivabile: la sostituzione, ad esempio, dei vecchi moduli con altri nuovi e più performanti NON comporterà il venir meno degli incentivi, anche a fronte di una produzione di energia maggiore dopo l’intervento. Anzi, si potrà godere di incentivi maggiori.

2 - La potenza nominale per gli impianti incentivati rimane la somma della potenza dei moduli, non quella degli inverter: la sostituzione del vecchio inverter con uno nuovo con più kW di potenza (ad esempio si passa da 2,5 a 3 kW) non incide sugli incentivi perché fa fede quella dei pannelli.

3 - Per mantenere gli incentivi, l’incremento di potenza nominale è consentito entro determinati limiti: 5% per impianti pari o inferiori a i 20kW, 1% oltre i 20 kW.

4 - Aumenti di potenza superiori ai range appena descritti richiedono l’installazione di un contatore di produzione dedicato: ciò permette di mantenere gli incentivi grazie al monitoraggio dell’energia prodotta in più rispetto a quella nominale.

5 - Tutte le operazioni di revamping devono essere comunicate al GSE con Posta Elettronica Certificata (PEC), previa richiesta di valutazione preliminare.

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