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23/03/2016

Ottimizzatori per impianto fotovoltaico: cosa sono e a cosa servono?

I moduli fotovoltaici montati sulle falde del tetto raggiungono la massima produzione possibile quando sono esposti a sud, con la giusta inclinazione, e il loro “campo” è totalmente sgombro da qualsiasi forma di ombreggiamento. In caso contrario, il loro rendimento cala e influisce in modo negativo sulla produzione di tutto l’impianto. Anche una sola cella solare che produce poca energia rallenta la produzione di tutti gli altri pannelli. Questo succede perché i moduli dell’impianto sono connessi tra di loro in serie. Per risolvere questo problema, la tecnologia ci viene in aiuto con gli ottimizzatori. Cosa sono? Te lo spieghiamo subito.

Cosa sono gli ottimizzatori?

Gi ottimizzatori sono piccole scatole nere in grado di far produrre il massimo ad ogni modulo fotovoltaico, in qualsiasi situazione! Questi dispositivi migliorano in maniera sensibile il rendimento dell’impianto e proprio per questo il loro impiego si sta diffondendo a macchia d’olio. Sono consigliati in particolare per quegli impianti in cui i moduli si trovano, purtroppo, in condizioni tali da subire costanti ombreggiamenti dovuti alla presenza di alberi, canne fumarie, lucernai o edifici circostanti molto alti. Sono indicati anche quando i pannelli non sono completamente esposti a sud oppure la loro inclinazione non è uniforme.

Come funzionano gli ottimizzatori?

Prima di spiegare come funzionano gli ottimizzatori, facciamo un passo indietro e riprendiamo il discorso introduttivo. Quando un modulo non si trova in condizioni ottimali, tende ad assumere un comportamento detto “a collo di bottiglia”: ciò significa che il pannello, producendo meno, costringe anche gli altri collegati in serie nella stringa a ridurre la loro produzione.

È in questo momento che entrano in gioco gli ottimizzatori. I dispositivi vengono installati sul retro di ogni pannello fotovoltaico e comunicano tra loro grazie ad una centralina wireless. In questo modo, quando un modulo inizia a produrre meno degli altri, il suo ottimizzatore entra in funzione. Andando ad agire sulla tensione e sulla corrente, riesce a riallineare il modulo che si trova nelle condizioni peggiori. Nel contempo, gli altri moduli non risentono del calo e il fenomeno del “collo di bottiglia” viene aggirato!

In un impianto ottimizzato, la produzione delle celle che ricevono in modo ottimale le radiazioni solari rimane alta anche quando alcuni pannelli producono meno a causa degli ombreggiamenti. Ecco perché un impianto di questo tipo perde ben il 20-25% in meno rispetto ad uno che non utilizza gli ottimizzatori.

Quali sono i vantaggi degli ottimizzatori?

Oltre a migliorare la produzione dell’impianto, utilizzare gli ottimizzatori porta anche tutta una serie di altri vantaggi:

- la produzione è massimizzata rispetto agli impianti tradizionali che non montano questo sistema;

- il rendimento dei pannelli è più costante anche in caso di ombreggiamenti;

- la produzione dei singoli moduli è controllata in ogni momento grazie al sistema di monitoraggio;

- la progettazione dell’impianto diventa più flessibile e si possono sfruttare meglio gli spazi a disposizione sul tetto;

- i costi di questi dispositivi sono più contenuti rispetto a quello per i micro inverter, pur beneficiando delle stesse caratteristiche.

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